In questa sezione del sito facciamo un brevissimo excursus attraverso i luoghi che sono stati determinanti nella carriera di Braga.
Giulianova
In questa ridente cittadina del medio Adriatico, Braga nacque, nel 1829, e visse la sua infanzia fino all’età di undici anni. La sua prima formazione avvenne qui, ad opera di alcuni ecclesiastici, quando ancora non esisteva un sistema pubblico di istruzione per i bambini e i giovani. Apprese i primi rudimenti del leggere e scrivere e qualche nozione di latino, ma la sua vera formazione avvenne a Napoli. Giulianova rimase sempre nel suo cuore e, spesso, fu meta delle sue vacanze; ma dopo la morte di sua madre, avvenuta nel 1885, non vi fece più ritorno.
Napoli
A undici anni, con notevoli sacrifici della sua modesta famiglia, e l’aiuto degli eredi Acquaviva, poté trasferirsi a Napoli ed essere ammesso, dopo una severa selezione, al Conservatorio San Pietro a Majella.
A Napoli, allora capitale del Regno delle due Sicilie, visse l’adolescenza e la prima giovinezza, in un ambiente autoritario, ma certamente stimolante dal punto di vista socio-culturale. Qui mosse i primi passi di quella che fu certamente una fortunata carriera. Nel 1853 conseguì il diploma in Composizione, Violoncello e Canto. Nello stesso anno mise in scena la sua prima opera lirica, Alina, con buon successo.
Da Napoli, successivamente, si trasferì per tenere concerti a Firenze, Bologna, Trieste e Vienna.
Vienna
Dopo aver dato alcuni concerti in Italia, nella primavera del 1854, il nostro violoncellista si trasferisce a Vienna con l’intenzione di suonare per alcune serate. Qui avviene il suo debutto internazionale e conosce un giovane pianista napoletano, Giuseppe Stanzieri, insieme al quale fa memorabili concerti. Presto Braga entra far parte, per alcuni mesi, del “Quartetto Mayseder” ottenendo da subito riconoscimenti per la sua bravura nella Vienna che pure era dominio degli Strauss. Verso la fine del 1854 si trasferisce a Parigi, allora capitale europea della cultura e luogo d’incontro di artisti provenienti da tutto il mondo.
Parigi
Nella capitale transalpina viene raggiunto, dopo qualche mese, da Stanzieri e continuano il loro sodalizio artistico con successi strepitosi.
Di questi giovanissimi artisti viene a conoscenza il mito della musica, l’anziano Gioacchino Rossini, che vuole conoscerli. Rossini prova simpatia per loro e fa in modo che possano frequentare il suo ambiente ed esibirsi in moltissime occasioni per deliziare il suo esperto orecchio.
Stanzieri, però, contrae una terribile malattia che lo porterà nella tomba a soli 26 anni!
Braga a Parigi rimane per circa 40 anni, salvo i periodi nei quali si spostava per rappresentare opere liriche o fare concerti. Durante una tournée a Londra compra un magico Stradivari che suonerà per oltre 50 anni.
Varenna e Loveno
Sono due bellissime località, situate in splendide posizioni sul Lago di Como, che ispirarono molte delle composizioni del nostro musicista. A Varenna Braga trascorse spesso le sue vacanze estive dall’inizio della sua carriera di concertista e fino a pochi mesi prima della sua morte: era proprio innamorato della semplicità dei costumi di questa località. Da giovane la frequentava con altri suoi amici artisti, mentre nell’età avanzata era circondato dall’affetto delle persone che lo avevano conosciuto celebre musicista ed ora ne consolavano l’ultima parte della sua vita. A Loveno fu spesso ospite nella splendida villa dei fratelli Vigoni ed ebbe modo di frequentare la migliore società della laboriosa Lombardia.
Milano
Nel 1894 si trasferisce a Milano, dove trascorrerà gli ultimi tredici anni della sua vita, confortato dall’amicizia di personalità importanti come i fratelli Pippo e Giulio Vigoni, i fratelli Gavazzi, industriali del Lecchese e suoi protettori, ma anche il celebre scrittore Antonio Fogazzaro lo onorerà della sua amicizia per lunghissimo tempo. A Milano stabilì la sua dimora in Via della Spiga, a breve distanza dal Teatro alla Scala, dove egli aveva dovuto prendere atto di due insuccessi di altrettante sue opere liriche (Il Mormile e Caligola), ma nella stessa città aveva incassato anche un certo successo di altre due opere (Gli Avventurieri e Reginella) ed aveva registrato successi come concertista alla “Società del Quartetto” ed alla Sala Concerti del Conservatorio. In questa vivace località, il 20 novembre 1907, chiuse i suoi giorni.